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view post Posted on 9/3/2018, 21:00     +1   -1
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Che dite di creare storie?
Di tutti i "gusti", e ovviamente, come in una vera fanfiction, scrivere anche se è Raiting giallo, rosso, verde e arancione. E, insomma come una vera FF.
Per chi ha problemi ad entrare nel sito FF (come me).. Potete mettere anche i disegni, per far venire un'idea della storia, personaggi ecc della FF.

So che una volta avevo scritto 3/4 storie col titolo " "Amici o nemici?" " ma, era solo una "prova" per far uscire alcune mie idee... A parte il primo che era un sogno che feci. Il che è strano, di solito sogni sugli anime li dimentico xD
 
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Cap. 1 - Un nuovo studente alla Kuoh Academy



Mi alzai di soprassalto, mi misi seduto e mi toccai la fronte corrugata di sudore 'ancora quell'ennesimo incubo' pensai.
Mi accorsi che erano solo le 3:50 'ancora presto perché la sveglia squillasse', allora mi alzai e mi diressi in bagno.
Accessi la luce e mi diressi nella vasca, aprì l'acqua calda e aspettai che la vasca si riempisse.
Mi diressi nella mia stanza, mi affacciai alla finestra e, vidi un bel cielo blu decorato da stelle e dalla Luna Piena che, mi dava quasi l'impressione mi vegliasse da lassù.
Mi girai e andai in bagno, chiusi porta e acqua, mi spogliai e mi infilai dentro quella rilassante acqua bollente. E mi addormentai.
All'improvviso mi svegliai, presi il mio cellulare dai pantalloni gettati qua e la lungo il bagno, e vidi che erano le 4:10.
Posai il cellulare nella tasca dei pantalloni e mi alzai.
Uscì dalla vasca, mi misi un asciugamano intorno alla vita, presi la mia roba e andai nella mia stanza, non prima di spegnere il bagno.
Mi diressi nella mia stanza, mi vestì e andai a dormire 'domani sarà il mio primo giorno di scuola, primo in assoluto' risi all'idea e misi a dormire.

***


Drin! Drin! Era il suono della sveglia.
Allungai la mano per cercare di spegnere quell'odioso squillo, trovai il bottone, lo spegni e mi misi a sedere.
Sbadigliai, stirachiai le braccia e mi diressi in bagno.
Il bagno l'avevo fatto, quindi non c'era bisogno di lavarmi. Mi lavai solo il viso, giusto il modo di svegliarmi, certo non ero una persona dormigliona ma, alzarsi di notte a causa di un incubo, fammi una doccia calda e ritornare a dormire.. Di certo, la testa mi dolleva un po, non tanto da non farmi andare e scuola.
Anzi, all'idea ero felicissimo!
Mi specchiai, aprì il rubinetto, mi lavai la faccia e mi guardai. Sono un ragazzo bello sì, con i capelli neri e occhi blu notte, notte di Luna Piena e cielo pieno di stelle, così mi piaceva pensarla. Ero muscoloso e alto che, ingannava la mia età. Risi al pensiero.
Dopo aver finito in bagno, entrai in cucina, mi diressi ai fornelli e comminciai a cucinare.
Siccome erano solo le 7:30, accesi la TV, giusto per distrarmi un po dai miei pensieri.
Misi nel programma del telegiornale. Giusto per sapere le ultime notizie dal Giappone.
Mangiai delle frittelle con del burro sopra accompagnato dallo sciroppo d'acero.
Mi gustai quella prelibatezza e guardai il telegiornale.
"Ultime notizie dal Giappone: pare che il tempo sarà stabile e che per molti, sarà una giornata fortunata..." proprio la notizia che volevo sapere. Anche se, un brutto presentimento l'avevo, come mio solito del resto.
Mi preparai il mangiare da portare per la scuola, cucinai: piccoli polpi (giusto 5/6), del riso accanto a sé, una mela tagliata (in modo che ci entrasse) e del bacon.
Misi tutto dentro il porta pranzo e poi dentro la valigetta nera come la pece.
Con la mia aria da serio e convincente, mi incaminai per quella che diceva essere la mia nuova scuola.
Mi fermai davanti un edificio, 'sembrava la Reggia di Versailles' pensai, perché non era sono un edificio, ce n'erano altri.
Dopo che lessi la scritta "Kouh Academy" abbassai la testa verso destra, vidi 2 ragazzai intenti a guardare un edificio.
'Da come fanno, sembra che facciano la fila per qualcosa', mi diressi da loro e dissi "Che state facendo?" loro si bloccarono per un attimo, poi si girarono e mi dissero "stiamo guardando una santa visione" fra le lacrime agli occhi.
In qualche modo avvertì il presentimento e capì.
'Perciò, state spiando delle ragazze, eh?' D'accordo, ve la farò vedere io' ghignai al pensiero.
Li guardai per un attimo, mi girai e li salutai. Loro mi guardarono con punto interrogativo e si rimisero a riguardare in quel buco.
Mi rigirai e dissi ad alta voce "Chiunque c'è li dentro, sapete che ci sono 2 tizzi a guardarvi", quelli mi guardavano male, mentre una folla si è riempita intorno a noi 3. Erano delle ragazze con delle katane di legno, il che capì subito che era un club femminile di kendo.
Una ragazza dai capelli corti rosa, si fece strada fra tutte quelle ragazze e guardò prima me e poi quei 2, disse "Ah ancora ci provate?" guardò 2 ragazze, il che capirono subito il suo segnale.
Le 2 in questioni, presero con forza le loro katane di legno e li inseguirono.
La ragazza dai capelli rosa, come le altre al suo fianco, mi guardarono prima con rossore, poi con stupore e poi una di loro parlò "grazie per averci avvertito, se non fosse stato per te, non ce ne saremo accorti" lo disse con molto imbarazzo e dissi "figurati! Non mi piace che dei tizzi facciano i pervetiti. Anzi i pervertiti non mi piacciono proprio, per fortuna che non sono uno di essi".
La ragazza di prima, come per le altre, si stupirono e poi un'altra di loro disse "sei nuovo? Non credo di averti mai visto" le risposi "si, sono nuovo. Ero arrivata 10 minuti fa di fronte quel cancello, poi vidi quei 2 che guardavano fisso qualcosa e..così mi sono incuriosito. Il resto lo sapete sia voi che...quei 2".
Tutte mi ringraziarono ancora e si inchinarono (come solito a fare i giapponesi), la rosa mi ha detto "per sdebittarci del tuo gesto...se c'è qualcosa che possiamo fare per te..dicci pure", ci pensai e con un po di imbarazzo dissi "bhe, visto che non conosco ne questa città ne questa scuola, non è che ci sia qualche posto dove devo andare per indicarmi la mia classe e dirmi altro?" loro mi guardarono poi risero "ho detto qualcosa di buffo?" la rosa riprese a parlare e disse "no no, siamo noi che abbiamo detto qualcosa di buffo. Ovvio, pur essendo nuovo sia di città che di scuola, non puoi sapere niente di questa scuola". Li guardia e poi - io e le ragazze - ridemmo all'unisono.
Una ragazza del loro gruppetto mi ha detto "vai dritto, entri in quel edificio, vedrai delle scale alla tua sinistra, sali e vai sempre avanti. Devi trovare il 'consiglio studentesco'. E lì che ti diranno tutto ciò che vuoi sapere", ringraziai la ragazza, il che avvampò.
Stavo per andarmene ma poi mi girai,guardai le katane di legno e dissi "perciò fate kendo, giusto?" loro, prima guardarono me e poi le loro spade, "ah si, perché?" e dissi "niente, e solo che io sono bravo con le katane, anzi a casa ne ho 4" mi guardarono con stupore e sorpresa e mi dissero all'unisono "davvero?" - "eh già! Chissà, magari un giorno mi fate vedere ciò che sapete fare. Saranno spade di legno, ma sono belle resistenti" e sorrisi.
Loro mi guardarono e in tono di "sfida" dissero "d'accordo,accettiamo" e me ne andai ridendo.

***


Entrai nell'edificio, seguì le indicazioni della ragazza e mi fermai davanti un ufficio chiamato 'consiglio studentesco' lessi.
Bussai, appena qualcuno di dentro mi disse "avanti" entrai.
A destra, c'era una scrivania con 2 ragazze: una aveva corti capelli neri, sguardo serio, occhi fucsia e occhiali rosa; la seconda aveva capelli lunghi neri, occhiali anch'essi neri, occhi uno dorato e l'altro scuro.
Appogiato al muro a sinistra, vicino la porta dove c'ero io, stava un ragazzo con capelli biondo platino che mi fissava. Altre ragazze nella stanza, sedute sui banchi a guardarmi... Dava tutta l'impressione di una classe. C'era tutto: un armadio infondo alla classe, dei banchi dove appunto c'erano le ragazze, una scrivania dove c'erano quelle 2 ragazze e, dietro di loro una lavagna. E alla loro destra (il che a me faceva da "di fronte") c'erano le finestre.
Presi un bel respiro, feci il mio sguardo serio, chiusi la porta dietro di me e, mi avvicinai alla scrivania.
"Buongiorno, mi chiamo Marco Takimoto, il nuovo studente", quella con i capelli corti neri mi disse "lo so, ti stavamo aspettando" mi guardò fisso e mi disse "sei in ritardo", le dissi "lo so, ho avuto un inconveniente" lei mi guardò seria, io di ghiaccio.
Si presentò "piacere di conoscerti, io mi chiamo Sona Shitori e sono la presidentessa del consiglio studentesco" mi chinai, si sedette e si alzò l'altra "molto piacere, io sono Tsubaki Shinra e sono la vice presidentessa del consiglio studentesco" mi sorrise ed io mi chinai.
Sona si alzò e mi disse "vieni, ti accompagno nella tua classe", annuì e siamo usciti dall'aula.
Ci dirigemmo in una classe "aspetta qui", ho detto "ok" con 'senza emozione', lei prese un bel respiro ed entrò.
La sentì dalla porta dire "professore, ho portato il nuovo studente" il prof disse "grazie Shitori, fallo pure entrare" Sona annuì ed uscì dicendomi "quando il prof farà il tuo nome, entra e presentati" - annuì.
"Ragazzi, oggi avrete un nuovo compagno, il suo nome è Marco Takimoto, è giapponese ma non viene da questa città. Entra!" disse, ed entrai.
Tutti mi guardarono, ragazze specialmente.
Mi diressi dal prof e il prof disse "presentati ai tuoi nuovi compagni" - annuì e mi presentai "buongiorno a tutti, io mi chiamo Marco Takimoto, per favore, prendetevi cura di me" - tutti mi fissarono stupiti tranne 2 che erano...arrabbiati o avevano paura della mia statura?
Tutti mi applaudirono e il prof disse "siediti al per-ultimo banco, lì vicino alla finestra" - annuì e feci come detto.
Mi avviai e mi sedetti. Girai un po gli occhi e vidi quei 2 'oh no, nella mia classe sono? Eh vabbe vorrà dire che mi divertirò a pestarli quando e se necessari' pensai ghignando e un po annoiato.
Il prof insegnava matematica. Tutto andò per il meglio.
Presi il mio quaderno e scrissi.
"Ragazzi, dovete fare questa operazione qui, in classe" - tutti, guardarono ciò che per loro era arabo e si lamentarono mentalmente. Guardai con interessi tutti quei numeri, simboli, lettere, frazioni, parentesi ecc. Il prof disse "avete 20 minuti per completarlo, il primo che finirà, dovrà scrivere il risultato alla lavagna o dirlo ad alta voce".
Tutti pensavano ad altro più che ai numeri.
Io, senza problemi, passarono si e no 1 minuto e alzai la mano.
Il prof disse "si? Vuoi per caso dire qualcosa?" - "No, a dir il vero ho finito".
Tutti mi guardarono con occhi spalancati e dissero "COSA?" - il prof mi disse "...va bene, vediamo se hai fatto giusto. Su, dicci il risultato", tutti mi guardarono e annuisco "a me il risultato è venuto 21", il prof guardò il suo quadernino e disse "g-gi-giusto". Tutti mi guardarono fissi per molto tempo, ma poi mi accorsi che il 'molto tempo' erano solo 2 minuti.
Suonò la ricleazione e andai fuori.
Mi guardai intorno e mi sedetti a terra, appoggiato al muro di mattoni della cancellata.
Mentre mangiavo quei poveri polpetti senza pietà, sentì urla da tutte le parti, ma non di terrore piuttosto di felicità.
Ragazzi e ragazze, fermi immobili guardarono di fronte a me, c'erano 2 ragazze. Mi alzai, dopo aver finito di mangiare, mi avvicinai a una ragazza e gli dissi "scusa, perché impazzite tutti di felicità per quelle 2 ragazze?" lei mi guardò sorpresa poi gli dissi "sono nuovo" - lei mi guardò e disse "ah, ecco perché non le conosci. Vedi, sono 2 ragazze famose in questa scuola. A dir il vero c'è ne sono 3" - "3? E chi è la terza?Mh, scusa. Continua a parlare" - lei rise e mi ha detto "quella laggiù, con i capelli cremisi e occhi verdi, si chiama Rias Gremory ed è la prima e più famosa della scuola... - "Perché è tanto famosa?" - "sia per ragazzi che ragazze, è famosa sia per il seno prosperoso, sia per la bellezza, e sia perché ha comportamenti gentili e regali" - "continua" dissi "l'altra è seconda a Rias, si chiama Akeno Himejima. Entrambe fanno parte del club dell'occulto. Mentre la terza e Sona Shitori, presidentessa del consiglio studentesco, è famosa non per il suo seno ma per il suo carattere freddo e autoritario" finì e dissi "grazie". Lei divenne rossa e se andò.
'Ah, quindi quella lì fredda è famosa a scuola? Non lo pensavo minimamente' pensai.
Finì la ricleazione, andai in classe a fare l'altra lezione. Passarono 2 ore e poi uscimmo tutti.
Mentre portavo cartella nella mano destra appoggiata alla spalla, vidi quei 2 a spiare -di nuovo- al club di kendo.
Mi avvicinai piano e... Appena mi videro, urlarono e si allontarono subito. Le ragazze uscirono e, invece di colpire quei 2 (che corsero alla velocità della luce) colpirono me. Mi sedetti a terra e mi toccai la testa dolorante "ohi ohi" feci, tenendomi la testa fra le mani.
Le ragazze subito capirono e mi chiesero scusa inchinandosi. Mi alzai e dissi "non vi preoccupate, sono cose che possono capitare" - loro mi guardarono con ancora più imbarazzo e mi dissero "ci dispiace tanto" - dissi "non vi preoccupate, piuttosto, sapete dov'è il ghiaccio?" risi nervoso.
Loro si calmarono appena un po e dissero "te lo prendiamo noi" e io dissi "no no, ce la faccio, e poi..visto che sarà la mia scuola, devo imparare già da ora dove siano le cose..utili".
Così mi indicarono e andai.
Come se non bastasse, incontrai nei corridoi Sona. Senza perder tempo, gli ho detto "sai dove il ghiaccio?" - lei ha detto "in infermeria. Vieni, ti ci porto io" - 'ma che pensano, che sono un..bambino e non posso andarci da solo?' pensai sbuffando.
Arrivammo in infermeria e mi prese il ghiaccio. "Grazie" dissi prendendo il ghiaccio.
Me lo misi in testa e mi sedetti in uno dei letti e Sona mi disse "come ti sei fatto male alla testa?" con freddezza, ovviamente. E io non dissi nulla.
Poi se ne andò e dopo 10 minuti, uscì dalla scuola. Mentre uscivo, vidi una ragazza avvicinarsi, dall'uniforme capivo che non era della mia scuola.
"C-ciao, so che f-forse non mi c-conoscerai, io sono Y-Yuma A-Amano e ti ho visto come s-sgridavi quei 2 r-ragazzi per il loro c-comportamento pervertito. S-sei stato d-davvero b-bravo Marco-kun" - 'aspetta, come mi ha chiamato? E come fa a sapere come mi chiamo? C'è qualcosa sotto' pensai, mentre pensavo questo e la guardai freddamente, lei mi disse "ho d-detto qualcosa di m-male per caso?" - "uh? Oh no no. Mi stavo chiedendo come facevi a sapere il mio nome e, per di più, come sapevi che avevo sgridato quei 2 pur essendo l'ora di chi commincia l'ora delle lezioni". Lei mi guardò e poi disse "ah, bhe questo p-perché.. ero diretta per la mia scuola e, siccome avevo fatto tardi, mi ero fermata a guardarti a vedere quei 2 e tu e...poi..sapevo il tuo n-nome perché poi ti eri p-presentato".
Mi guardò sempre più imbarazzata e gli dissi "ora ho capito tutto, e scusami se ho avuto per un attimo lo sguardo freddo, mi comporto così con chi incontro per la prima volta... Ma d'altro canto, devo pure comportarmi dolcemente se voglio farmi degli amici" mentì ma risi. Lei mi guardò "c-certo c-certo, mi sembra o-ovvio" e rise anche lei.
Poi la guardai interrogativo e gli dissi "emh, volevi qualcosa da me?" - lei annuì e mi disse "vorresti essere il mio ragazzo?" - poi le dissi "frena ragazzina, che dici se prima uscissimo insieme? Sai, un appuntamento" - lei rise e mi disse "d'accordo Marco-kun allora a domani" e ne se andò. 'certo certo, prossimo piano studiare tutto ciò che ce da sapete su un appuntamento' pensai.
'Però mi sento che domani sarà una bella giornata, almeno dopo notti di incubi, domani avrò un bel ricordo... Anche se il mio brutto presentimento, si fa ancora strada nella mia testa'... 'Yuma Amano, domani passerai una bella giornata' risi e me ne andai a casa.

***


Arrivai a casa, mi spogliai e mi misi il pigiama. Andai in cucina e cenai.
Appena andai a letto, ho come avuto un 'flash' in testa.. ghignai e mi addormentai.

Edited by Milo & Luna - 10/3/2018, 20:17
 
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Cap. 2 - Il primo appuntamento



Mi alzai di soprassalto 'ancora quell'incubo' pensai, non la smetto più di fare ogni giorno lo stesso identico incubo. Vidi che ora fossero "le 5:00" dissi ed era pure domenica 'certa gente a quest'ora dorme ed anche quando fa giorno' pensai 'e vabbe, sarà un modo ben accetto stavolta, dopotutto mi devo preparare per una cosa mai saputa', sì, perché per me il mondo dell'amore mi era totalmente sconosciuto.
Mi alzai, mi sedetti alla scrivania posta vicino alla porta, e aprì il mio pc portatile.
Aprì la pagina di Google e scrissi 'tutto ciò che ce da sapere al primo appuntamento', mi scrissi parola per parola in un piccolo quaderno, dopo ebbi finito, ritornai al letto. Ma non per dormire, mi siedo comodamente e commincio a leggere i miei appunti di studio......
Quando ebbi finito, non mi accorsi che la sveglia stava cadendo a terra (per la vibrazione), per fortuna la vidi e la presi. Era una sveglia rotonda che delle 'antenne' ai lati nella sveglia.
Spensi il bottone e mi preparai 'oggi sarà una lunga giornata. Una giornata da non dimenticare anche se lo volessi' pensai esausto.
Mi diressi in bagno, mi preparai e andai a vestirmi. Indossai una maglietta bianca, dei pantaloni neri e delle scarpe nere come i pantaloni, dopo andai a fare colazione.
Quando ebbi finito, giusto per fare veloce, mangiai waffle e una tazza di cafè-latte. Il cafè non mi piaceva ma, accompagnato dal latte, dava tutt'altro sapore.
Andai in camera mia per prendere un po di soldi e le mie adorate spade, ma non tutte e 4, solo 3.
Uscì di casa e andai al luogo dell'appuntamento, ero appoggiato in un palo. Passò una ragazza, vestita strana 'sembra cosplayer' pensai e mi porse un foglietto 'esperimi un desiderio, il tuo desiderio sarà avverato' che sciocchezza pensai ma, non darlo a vedere, ringraziai la ragazza con un sorriso. Volevo buttarlo ma per 2 mottivi non lo feci:
1. Contenitori non ce n'erano,
2. Era scortese buttare ciò che qualcuno ti 'regalò', anche se non era un regalo..ma era comunque scortese da parte mia. Specie chi me l'ha dato, fosse una ragazza 'anche se era vestita stramba' pensai.
E vabbe, me lo tengo. E me lo misi a mal modo in tasca 'tanto, non è nulla di speciale' pensai.
Finalmente, arrivò Yuma.
Corse, poverina, era senza fiato "s-scusa e-ro in r-ritardo?" disse tra un respiro e l'altro.
"No, tranquilla. Su su, non c'era bisogno di correre. Dopotutto, entrambi siamo arrivati prima dell'orario stabilito" sorrisi. Guardammo l'orologio sopra di noi e poi entrambi ridemmo.
Per il semplice fatto, l'appuntamento era alle 10, io sono arrivato alle 9:30 e lei alle 9:40.
Dopo averla fatta prendere un po di fiato, comminciammo questo appuntamento.
Siamo andati in molti negozi:vestiti, scarpe, giocattoli, ecc.

***


Entrammo nel negozio di vestiti, Yuma mi fece provare vestiti a dir poco strambi...'ma sul serio, è questo che la gente mette tutt'ora? E questo che c'è di moda? Ridicolo!' pensai. Poi mi disse "perché porti quelle spade?" - gli dissi "mi portano fortuna..non dirmi altro" finsi di essere triste e lei non parlò più.
Mi fece provare una maglietta con i muscoli scolpiti, il che ridemmo entrambi perché quella maglietta non scolpiva tutti i miei muscoli. Perché...avevo più muscoli della maglietta, superavo di gran lunga la maglietta. Per questo ci siamo messi a ridere.
Mi fece indossare anche una maglietta hawaiana: maglietta a maniche corte disegnati l'ibisco (tipico fiore delle Hawaii), una collana fatta di fiori, dei sandali, un capello femminile per ripararsi dal sole, occhiali da sole, pantalloni corti.. Ero imbarazzato e divertito allo stesso tempo.
Indossai altro, in stile scozzese... Non mi fate continuare, già ero imbarazzato prima, figuriamoci ora...
Uscimmo da quel negozio 'infernale' e andammo nel negozio di scarpe, Yuma mi fece indossare scarpe che si usano per i festival in Giappone (quei specie di sandali a talco alto), scarpe estive, invernali, stivaloni che usano nel film western, stivali da equitazione e..tanto altro.
Poi mi portò in un negozio di giocattoli.
"Avvicinati" mi disse Yuma - "Cosa c'è?"... "AAH ma che..." - Yuma mi fece vedere un 'giocattolo' strano.
Era una scatola che, aprendosi, rivelò un clown a molla.
Yuma si mise a ridere, allora io "Ah si? Ora me la paghi" - prima rise poi mi guardò interrogativa e gli dissi "aspettami qui".
Andai a prendere una cosa che, appena gli ho detto "ok girati" - si spaventò e scatto all'indietro. "Ahah, te lo fatta. Paura eh?" dissi ridendo, in pratica mi misi una testa di drago rosso finta in testa, lei sbuffo e poi ridemo entrambi "ora siamo pari" dissi e lei rise "si" e rise ancora.
Uscimmo dal negozio e, mentre camminavamo, il mio stomaco brontolò.
Yuma rise ed io imbarazzato dissi "che dici se andiamo a mangiare qualcosa?" - lei annuì.
Per fortuna, non lontano da noi, si vedeva un piccolo ristorante. Andammo a mangiare.
Io presi una fetta di carne con del succo d'arancia e lei un bicchiere d'acqua e una fetta di torta panna e fragola.
Yuma mi guardò interrogativa e mi disse "acchipicchia, addenti quella carne come non mangiassi da giorni" - io la fissai e ho detto "ah be, se per questo in 2 minuti, sei già arrivata a metà fetta" dissi provocante e lei mi disse "si, ma almeno la torta è veloce da mangiare e..." la interruppi "anche la carne lo è"... Ci guardammo fisso per più di 2 minuti e poi dissi "scusa, hai ragione. Il fatto è che non mangio spesso carne per restare equilibrato" - lei imbarazzata disse "no no, scusami tu, dopotutto hai ragione, avevo molta fame, ecco perché ho m-mangiato v-veloce la torta". Ci guardammo, prendemmo fiato e dissimmo all'unisono "la colpa è mia, non tua", ci guardammo poi ridemo.
Poi dissi "no davvero, la colpa è mia. Non dovevo prendere in giro una ragazza timida come te, ti chiedo scusa. Non ci so fare con le ragazze, ecco perché non so come prenderle" divenni triste e lei disse "non ti preoccupare" risi e dissi "ah grazie. Però, ti divorri quella torta come fa una tigre con la sua preda" - "ah si, senti chi parla?" ridemmo.
Poi uscimmo, e gli dissi "certo che hai proprio un bel caratterino, Yuma" e risi.
Divenne rossa e poi mi disse "g-grazie".
Camminammo e andammo in un parco.
Si mise il suo braccio sinistro intorno al mio destro, e mi caminammo.
Poi Yuma prese parola "lo sai, mi sono proprio divertita oggi" le dissi "grazie, sono felice che ti sia piaciuto".
Si tolse dal mio braccio, corse davanti a me e poi ritornò da me "Marco-kun, posso chiederti una cosa?" - gli dissi "certo" risi, si avvicinò a me, si abbassò e mi guardò fisso negli occhi "moriresti per me?"... "Perché?" le dissi.
Lei si girò, se ne andò verso la fontanella e...succese l'immaginabile.
Fece un salto e si "trasformò" in una donna con le ali nere. I vestiti si rupperò e si formò una sorta di reggiseno che teneva solo i capezzoli e faceva vedere sopra e sotto del seno. I vestiti sotto pure..spazzati via.. Al posto dell'intimo e della gonna, diede spazio delle mutandine nere con delle strisce ai lati.. Nero di pelle, le copriva solo 2 cose.
Scese dal cielo e, a parte quei vestiti neri, aveva delle ali nere.
Mi vide stupito e disse "che c'è? Che ti aspettavi chi fosse?" la guardai interrogativo e dissi "cosa sono quelle?" indicai le ali e lei disse "non hai mai visto delle ali?" - le dissi "si, agli uccelli o -nelle mitologie- negli animali mitologici", lei mi guardò e poi rise "sai, non ti facevo così sciocco. Oggi mi hai proprio fatta divertire, peccato che la tua vita non durerà a lungo", la guardai e dissi "sciocco io? Ah, scusami tanto se non so nulla di ciò che sei tu, perché non e ho mai visto cose come te. E poi, cosa intendi con 'la tua vita non durerà a lungo'?" - lei mi disse fra una risata e l'altra "ciò che ho detto..tu morirai. Ahahah".
La vidi creare dal nulla, una lancia di luce gialla, le dissi "ehi calmati un attimo. Prima esci con me, poi ti diverti a farmi indossare cosa ridicole, poi mi prendi in giro su come mangiavo la carne un attimo fa, e adesso vuoi uccidermi??? Ma sei impazzita o cosa??" - lei si stupì e disse "non sono pazza, morirai umano per come mi hai parlato" non c'era più quel viso della Yuma timida che conosco ma di una donna con una faccia a dir poco umana...eh già, occhi rossi, lingua di fuori...era strano dire che assomigliasse a un serpente? Per me no.
Mi lanciò una lancia, presi la mia katana dal fodero e mi parai dal colpo della lancia, il che la lancia rimbalzò e andò a conficcarsi nel terreno alla mia sinistra ma lontano di un metro o forse 2.
Si stupì, allora me me lanciò un'altra, anche questa volta mi parai dal colpo, lei me ne lanciò un'altra e un'altra ancora ma..niente. Le bloccavo tutte con la mia spada dal manico bianco.
Allora volò su su, fin dove arrivasse e poi... Mi chiamò, alzai la testa e...sentì qualcosa bruciare nel mio stomaco. Esatto, quella lì mi colpì in pieno stomaco che, la lama, la vidi trapassare.
Appena mi abbassai la testa, volevo togliermi quella cosa luminosa e rovente, allora la tenni forte con entrambe le mani ma, svanì e, dal mio stomaco fuoriuscì molto sangue. Scivolai sul mio stesso sangue e caddi all'indietro. Sdraiato al suolo, sentivo il bagnato del mio sangue dietro la schiena.
Vomitai sangue, ancora e ancora, mi toccai la pancia con il bucco stracolmo di sangue, sgorgava da tutte le parti di quel buco.
Dopo, passai la mia mano vicino alla faccia, in modo che potei vederla meglio, vidi la mia mano stracolma di sangue e che scolava lungo il polso, sentivo il sangue colare fino al braccio e più interno.
Dopo, gli dissi "c-chi s-ei -v-veramente?" - lei mi disse "il mio vero nome è Raynare...ah, e sono un angelo caduto ahahah" rise e poi volò via.
Stava facendo giorno, già vidi, anche se a malapena, il cielo rosso scarlatto.
Presi quel foglio dalla tasca e lo lanciai in aria, dicendo "spero tu possa aiutarmi".
Da dietro di me, apparve un cerchio rosso ed apparsa una ragazza dai capelli cremisi e disse "tu non morirai, se dovrai vivere..allora vivrai per servire la casata Gremory" rise e da dietro di lei, sono apparse 2 ali, ma non piumate come quelle di Yu- anzi no di Raynare, ma erano diverse.
'Primo piano: completato' ghignai per poi chiudere gli occhi e non sentì ne vidi più nulla.

Edited by Milo & Luna - 11/3/2018, 20:55
 
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(attenzione:ci potrebbero essere parolacce e contenuti forti)

Cap. 3 - Una nuova amica



Mi sveglia di soprassalto, corrugato di sudore 'accidenti, che incubo' pensai, ma non era il mio solito incubo bensì un altro.
Da una parte ero felice, perché non feci sempre lo stesso incubo, dall'altra parte, ero incazzato.
Vidi che la sveglia faceva le 7:35 'non ho sentito manco la sveglia, strano davvero strano, non è da me', mi alzai ma non feci in tempo che mi sedetti sul letto esausto.
Era strano, da quando sono esausto? È vero, faccio allenamenti ma, non mi hanno mai fatto sentire... esausto.
Mi alzai a malavoglia, mi diressi in bagno e mi lavai il viso 'cavolo, sembro uno zombie' pensai, infatti camminavo come uno zombie. Andai in cucina e mi misi a mangiare. Mi sono preparato il mangiare da portare a scuola e sono uscito per recarmi a scuola, come mio solito.
Succese una cosa strana, appena ero uscito da casa, i raggi solari mi fecero bruciare gli occhi 'non mi dire che sono diventato un vampiro ora' e risi a me stesso. E così mi avviai.
Sono di fronte la scuola, per mia fortuna, l'orologio segnava le 7:59 'secondo giorno:puntuale', così andai in classe.
Arrivai ed entrai, a che gli alunni parlavano fra loro, a che tutti mi guardarono.. Inclusa una ragazza che non vidi ieri 'chissà, magari era assente' pensai. Mi guardò ma non come le altre ragazze, come un predatore fa con la sua preda 'chissà perché mi guarda così', mi andai a sedere ed entrò il prof.
Il prof mi chiamò "Marco, come avrai capito, questa ragazza era assente ieri" mi indicò la ragazza, era quella di prima, e poi riprese a parlare "si chiama Aika Kiryuu", lei mi fissò.
Mi alzai e mi avvicinai a lei "Buongiorno Kiryuu-chan, io mi chiamo Marco Takimoto" - lei rise e mi disse "oh, non c'è bisogno di essere così formali, chiamami semplicemente Ayka, ok?" - "si,ok" e me ne andai a sedere.. Sentendo Aika, continuare a ridere.
Cominciò la lezione e tutto passò in fretta.
Arrivò la ricleazione, uscì da scuola e andai a sedermi nel solito posto di ieri.
"Aaah, guardate chi ci sono?" - una coppia di ragazze, seguite da tutte le ragazze e ragazzi della scuola, gioire per le 2 sempai.
Mi feci gli affari miei e, chiudendomi gli occhi, mangiai. All'improvviso, avvertì un presentimento, aprì gli occhi e vidi che Rias Gremory mi rivolse uno sguardo, lo stesso fece Akeno Himejima e, con un sorriso e con il segno della mano, mi salutarono.
Li guardai e poi addentai il mio bento e chiusi gli occhi. Rias e Akeno, come tutti i ragazzi e ragazze che erano li impalati a guardare, si stupirono. Allora Rias e Akeno, si girarono e se ne andarono, seguite dalle sue e dai suoi fan.
Appena finì la ricleazione, andai in classe e, dopo 2 ore, finirono le lezioni.
Uscì da scuola, ripensai a quello che credevo fosse un incubo, e mi incamminai, senza accorgermene che arrivai in un parco nuovo.
Guardavo in aria, pensando e ripensando alla notte precedente.
Senza accorgermene sbatto contro qualcosa anzi qualcuno, mi abbassai e vidi una ragazza con un velo in testa.
"Ohi ohi" fece la ragazza, mi abbassai e le porsi la mano, lei mi vide e appena si alzò la testa, vidi volare via il velo. Era una bellissima ragazza, con grandi occhi verdi e dei capelli che facevano invidiare il sole.
"Ah, scusami" e l'alzai, lei esitò un attimo e poi mi disse "aaah, no, s-scusami tu, la colpa è mia, non guardavo dove andavo" era rossa in viso per l'imbarazzo. La feci alzare e gli dissi "come mai giri da queste parti..." vidi che a terra c'era una mappa e uno zaino "...con quella mappa e lo zaino?" - lei mi guardò e mi disse "oh be, al dir il vero...s-stavo cercando la Chiesa di questa c-città" disse imbarazzata.
La guardai meglio, poi mi accorsi di una cosa "oh che sbadato, non ti ho preso neache il velo" risi per alleggerire la tensione, glielo presi e glielo misi in testa. Lei disse "grazie" imbarazzata, poi gli dissi "sei straniera?" lei disse "sì, vengo dall'Italia - Venezia", "beh anch'io non sono di qui, sono sempre giapponese ma abito in un altro posto" finsi di essere triste, poi lei disse "però parli benissimo la mia lingua, come mai?" mi disse interrogativa - "Ah be, una volta volevo fare una gita e volevo andare in moltissimi luoghi, quindi andai in: Francia a vedere la Torre Eiffel e, allo stesso tempo, imparare il francese. Poi andai in Italia a Roma e imparai l'italiano. Andai in Spagna in Brasile e Amazzonia, andai anche a Londra per imparare l'inglese, e tanti luoghi, luoghi che mi hanno fatto imparare le lingue. Ecco perché riesco a parlarle" risi imbarazzato e lei rise come me 'è carina quando ride' pensai.
Allora gli dissi "senti ho un'idea: che dici se andiamo in Chiesa insieme? Così è un modo come un altro, per imparare le strade nuove per me" gli sorrisi, lei disse "va bene" poi le dissi ridendo "ovviamente avrò bisogno della tua mappa, la so leggere, non ti preoccupare non ci perderemo"...'spero' pensai.
Allora, le raccolsi zainetto e mappa, si mise lo zaino e andiamo.
Tenevo io la mappa, mentre la biondina mi stava di lato a sinistra, camminavamo per più di 25 minuti, poi le dissi "senti, ho un'idea: che dici se andiamo a mangiare? Muoio di fame" - lei ci pensò e gli dissi "che c'è? Forse hai l'orario per andare in Chiesa o non ti fidi di me?" le dissi incerta, poi lei mi disse "no, non è questo. Sei stato così gentile ad aiutarmi, nessuno di questa città l'ha fatto" - "allora? Qual è il problema?" -rifletté, lei mi disse "per l'orario, mi hanno detto che devo presentarmi prima del tramonto". Poi sentì un rumore e risi, mentre lei divenne rossa "mi sa che il tuo stomaco ha risposto per te" lei rise e poi mi ha detto "...eh già, hai ragione, anch'io ho fame" ridemmo entrambi e andai in un piccolo ristorantino.
Lo stesso di quel giorno.
Lei ordinò una fetta di torta e succo d'arancia, mentre io acqua e carne rossa.
Lei mangiò la torta come fosse la prima volta, mentre io mangiavo tranquillamente, guardandola e sorridere.
Tutti lì dentro mi guardarono storto, Asia mi guardò e mi disse "tu li conosci?" - "solo di vista" mentii.
Molto probabilmente, quelli lì dentro dissero tipo "ah, prima esce con una e poi con un'altra? Playboy! Dongiovanni!" e mi guardavano male 'ma sul serio la gente pensa questo? Certo che hanno molta immaginazione' pensai.
Uscimmo da quel ristorantino e ci incamminiamo. Passiamo vicino a un parco, e ci sedemmo in una panchina con la vista di una piscina (?) grande.
Mi godetti quel vento che trasportava con sé l'acqua, Asia mi disse "grazie per avermi fatto passare una bella giornata" sorrise ed io feci lo stesso di rimando. "Grazie, anch'io mi sono divertito come mai prima d'ora", all'improvviso sentiamo un bambino piangere, nell'altra parte della piscina.
Asia si avvicinò e, sopra il ginocchio del bambino è apparsa una luce verde, il bambino la guardò tontito e, dopo si alzò e la salutò.
Dissi alla suora "ci sono 3 che ti devo dire" - la ragazza disse "mh? Cosa?" - presi fiato e dissi
"1. Il bambino ti disse 'grazie'; 2. Che cos'era quel potere?; 3. Mi sono dimenticato di presentarci" risi imbarazzato e la ragazza riprese a parlare "per la prima..." rise, poi continuò "per la seconda, questo potere mi è stato donato da Dio, è un potere che ho fin da piccola, serve a curare le ferite" divenne triste anche se il sorriso l'aveva ancora. Poi disse "per la terza..." rise "già, anch'io me lo sono dimeticata" rise.
Allora gli detto "presentiamoci come si deve. Io mi chiamo Marco Takimoto, piacere di conoscerti" lei rise e disse "io mi chiamo Asia Argento, anch'io sono felice di conoscerti" sorrise.
Stavamo in silenzio ancora per un po, poi all'improvviso ci fu un vento forte e un brutto presentimento che mi tormentava.
Dal cielo apparve qualcosa, anzi qualcuno di conoscente "Raynare" urlai, Raynare era sopra quella piscina, si poggiò i piedi ma, sempre aveva le ali aperte. Mi guardò e disse "oh, guarda chi c'è, il mio ex. Credevo fossi morto e vabbe, vorrà dire che ti dovrò uccidere un'altra volta hahah" - Asia dietro di me, era terrorizzata.
Raynare mi disse con un ghigno "dammi quella mocciosa e non ti sarà fatto alcun male" - "MAI" le risposi, ero furioso e la guardavo a denti stretti.
"Allora dovrò prendermela con le cattive" disse ghignando, spinsi via Asia, il tempo che quella mi colpì con la sua lancia, Asia mi si avvicinò, mi venne accanto e mi curò. Raynare guardò con interesse, poi ghigno.
Dissi ad Asia "grazie, ma ora allontanati...presto", lei fece come gli ho detto, ma poi "Ah, è questo il potere donatole da Dio? Meraviglioso!" poi mi attaccò.
Non avevo con me le mie spade quindi, l'unico modo era quello di schivare i colpi.
Mi lanciò 2 lance davanti a me, appena li toccai...mi brucciai come fosse fuoco ardente, altre 2 dietro, 3 a sinistra e 3 a destra. Ero circondato da quelle cose che bruciavano, ma il dolore non fu questo, vidi Raynare portare via Asia, Asia mi guardò e disse "non ti preoccupare" pianse e sorrise insieme. "ASIA!! NO!!!" urlai con quanto fiato avevo in gola, "...Ti salverò, te lo prometto" - lei rise e disse "io ti aspetterò" rise e pianse.
Il mio cuore, perse un battito.

***


Era sera, mi stavo dirigendo a casa e, stranamente, ero più in forma che mai. Mi dissi che era strano, non ci feci caso che ero inseguito. Sentivo i passi di qualcuno e un brutto presentimento.
Mi girai ma non vidi nessuno, mi girai e davanti a me, vidi un uomo con un capello e una giacca lunga, ma avevo anche un'altra cosa: ali nere. Quello lì era un Angelo Caduto, teneva una lancia azzurra in mano.
Mi ero davvero incazzato, e gli dissi "Dove Asia, dove l'avete portata?" lui mi guardò e poi disse "non conosco nessuna Asia" - "bugiardo!" - appena mi buttai in avanti, lui andò di lato (a destra) e mi colpì con la lancia alla schiena.
Non me ne importai anche se bruciava, me la torsi, la usai come spada.
L'Angelo Caduto mi guardò stupito "non credevo che un diavolo potesse tenere in mano una lancia di luce...interessante!" poi mi guardò meglio "mh? Ahahah guardati la mano destra, è mantita di sangue" - mi guardai la mano e poi gli dissi "non me ne importa nulla, combattiamo" - lui esitò un attimo e poi disse "d'accordo" ghignando.
Mi sentii osservato ma non me ne importava, combattemmo più di circa 10 minuti, quanto sangue usciva dalla mia mano, ma non me ne fregò nulla. Combattemmo, fin quando... Mi ero stufato! Tenevo in mano quella cosa, l'altra parte la presi con la sinistra e poi me la sbattei violentemente sulla gamba sinistra, l'avevo rotta. Lui mi guardò ansimare e poi ghignando disse "ma come? Ti arrendi così facilmente?" - "Ah no, mi stavo solo riscaldando" ghignai e ansimavo a fatica.
Lui rise "ma davvero credevi di battermi con la mia lancia? Povero illuso! Ahahah", lo guardai incazzato.
Poi all'improvviso, lanciò 2,3,4, anche 5 lancie e me le conficcò: una nella gamba sinistra, l'altra nella destra...e caddi, la terza nel braccio sinistro, l'alta nel braccio destro e poi l'ultima dritto allo stomaco.
Urlai di dolore, bruciava, mi sdraiai e lui si avvicinò "muori, merdoso diavolo", lo guardai e poi, gli feci lo sgambetto e lui cade all'indietro "così impari, uccellaccio" risi e ghignai allo stesso tempo.
Quello si alzò e mi mise il piede vicino al collo "che c'è? Ti manca il respiro?" sputtai sangue, lo vedevo uscire da ogni parte colpita da quelle lance. Mi senti mancare l'aria...stavo per svenire ma poi....
Vidi arrivare un fulmine che colpì il piede di quello, e si allontanò da me.
Vidi, anche, a male pena, persone dietro un albero.
Uscì una ragazza dai capelli lunghi neri, raccolti in una coda. Dalla sua mano spuntarono dei...fulmini?
Poi uscirono una ragazza dai capelli rossi e disse "Angelo Caduto, ritorna da dove sei venuto. Non venire mai più, questa è la mia zona, se ti ritroverò qui, non avrò pietà. Ah un'altra cosa, la prossima volta pensa prima di prendertela con un mio servo. 'Servo? Ma cos-' un'altra coniata di sangue.
L'Angelo stava per andarsene ma, all'improvviso "dove pensi di scappare? Codardo!" tutti mi fissarono sbalorditi e l'Angelo disse "hahah codardo io? Prima di parlarmi così, ti conviene guardarti come sei ridotto, ahahah" - ghignai e pian piano mi alzai la testa e le spalle "come sono ridotto io, non mi importa, piuttosto, come sarai combinato TU tra poco" risi, tutti mi guardarono interdetti. Allora presi la lancia del braccio sinistro, con il braccio sinistro me la staccai, e gliela tirai alla gamba destra a lui. Presi quella del braccio destro con il destro, e gliela tirai, gli finì nella gamba sinistra. Mi misi seduto, presi quella del mio stomaco con entrambe le mani, e gliela tirai alla schiena di quello, il che ora giaceva a terra con 3 lancie comficcate al terreno... Non poteva muoversi. Presi quella della mia gamba sinistra, mi alzai, urlai e gliela lanciai al braccio sinistro con rabbia.
Presi l'ultima lancia, mi avvicino e gliela conficco nel braccio destro. "Ora siamo pari" gli dissi freddamente.
Mi avvicinai ad un albero e mi appoggiai.
Solo che, cedetti e svenni. Anzi, ero sul punto di morte.
Sentì solo, quel tizio che si liberò, le voci dei presenti come "Incredibile!" - "Stupefacente" disse una voce maschile - un'altra dire "Ara ara, hai scelto bene-Bouchou. Sarà interessante!" - la ragazza in questione disse "hai proprio ragione Akeno, ci sarà utile".
Vidi solo quel tizio che volò a malapena.
Poi svenni.

Edited by Milo & Luna - 27/4/2018, 16:59
 
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Cap.4 - Una giornata da non dimeticare



Mi girai e rigirai fra le coperte, poi mi alzai all'improvviso e mi misi seduto sul letto. Ansimavo, ero mantito di sudore.
"Perché? Perché deve succedere a me?", guardai la sveglia, erano le 3:05. Mi alzai, andai ad aprire la finestra e mi affacciai.
"Che bel ciel stellato, infondono tranquillità" e continuai a fissare il cielo, le stelle e la Luna.
Restatti lì fermo per più di mezz'ora, poi andai in cucina a bere acqua. Poi andai nella mia stanza e presi le mie spade "quanto ci tengo a loro, specie a quella col fodero bianco...mi infonde tranquillità e pace....già pace" risi tristemente.
Pulì le lame delle mie spade, posai le mie spade nella parte del letto accanto a me, e mi addormentai.
DRIN! DRIN! DRIN!
Ed ecco il suono della sveglia.
Mi svegliai e mi alzai, andai in bagno e poi in cucina. Mangiai 2 uova e un bicchiere di succo d'arancia.
Dopo, preparai il pranzo: sushi, takoyaki, riso e una mela intera "mh, la morderò...tanto per passarmi il tempo" dissi.
Ho chiuso casa e tutto, ma non prima di portarmi con me le mie 4 katane. Mi diressi a scuola "ora che ci penso, non mi hanno ancora dato l'uniforme scolastica...mh chissà perché, forse non hanno della mia misura!?" risi e presi un po il broncio.
Adesso sono di fronte la mia scuola, guardai nell'orologio della scuola, erano le 7:58 'sono fortunato anche oggi' pensai.
Entrai e andai verso la mia classe.
Arrivai nel corridoio dove c'era la mia classe ed entrai. Tutti, ragazzi e ragazze, a fissarmi, di più le ragazze. 2 dei ragazzi, mi guardavano con odio e paura 'ah bene, cominciamo bene, mi fa piacere'.
Sorrisi e, le ragazze avevano il viso rosso, mentre i ragazzi mi salutarono...tranne quei 2. Mi sedetti e poi arrivò il prof.
"Bene ragazzi, prendete i vostri quaderni e scrivete ciò che sto scrivendo io alla lavagna", tutti dissero "ok, prof".
Ci ha fatto scrivere le guerre del Giappone, non so perché ma tutti erano stanchi da scrivere, io ero interessato alla lezione.
Quando suonò la campanella del cambio dell'ora, molti sbuffarono felici, chi diceva "finalmente, non ce la facevo più" altri "sembrava che non finisse più" altri ancora "lode alla campanella" e cose così.
'Davvero era così terribile il studiare troppo?' risi nel mio pensiero.
Poi il prof disse "ragazzi, prima che viene l'altro insegnante, devo dirvi una cosa: per domani, studiare tutto quello che abbiamo scritto fin ora, ci sarà interrogazione. Dovete sapermela a memoria, non tutta certo, ma le cose importanti sì", dopo aver detto ciò, il prof se ne andò e arrivò l'altro prof: quello di matematica.
"Ragazzi, oggi lezione nuova e poi esercizi delle ultime cose che abbiamo fatto fin ora, inclusa questa lezione", molti dissero a bassa voce "oggi ho un diavolo per capello" altri "non ce la farò mai a sopportare tutto questo" altri ancora "oggi è il mio giorno sfortunato" altri 3 "no, ti correggo: oggi non è una giornata fortunata per nessuno aaah". Poi tutti guardarono me, sorpresi "guardate il nuovo studente, non sembra lamentarsi o stanco come noi.....non è capisco il mottivo", mentre le ragazze dire "beato lui, che ragazzo positivo che è" e tutti sospiravano.
Non me ne fregai più di tanto e continuai la lezione.
Guardai con interesse tutto quello che spiegava il prof, sia a parole che scritto.
Poi il prof disse "ragazzi, ho finito. Chi viene alla lavagna?" era felice, poi alzai la mano "prof, posso venire io?", poi il prof disse "bhe, una volta che nessuno risponde, sì, vieni Marco", andai alla lavagna. Poi il prof disse "bene, Marco. Cominciamo con dalle equazioni" fatte, "bene, Marco, ora le frazioni" fatte, "adesso le equivalenze" fatte, "adesso le espressioni" fatte, "espressioni con le potenze" fatte, "espressioni con le potenze, frazioni" fatte.... Tutti gli alunni si stupirono, il prof avevo quel "nervo" sulla fronte... 'Mi sa che voleva bloccarmi e non se la spettava, hihihi' pensai felicissimo.
"Bene Marco, molto bene. Adesso la lezione di ora" fatto. "Bravissimo Marco, molto bene. Hai un'ottima memoria, bravo", risi imbarazzato 'già, un'ottima memoria' pensai tristemente, ma non lo detti a vedere.
Andai a sedermi, dopo che il prof si complimentò con me, tutti avevano bocche spalancate, mentre le ragazze mi guardavano con ammirazione.
Suonò la campanella del pranzo e, andai fuori classe.
Mi sedetti a quell'albero che, ormai gli ho preso l'abitudine... Mi sedetti e poi, di nuovo, di nuovo quel presentimento. Aprì gli occhi e vidi le 2 senpai, mi sorrisero e mi salutarono, mi girai la testa infastidito con gli occhi chiusi, tutti mi guardarono perplessi, specie le 2 ragazze.
Finì e andai in classe, cominciò l'ultima lezione che, per di più, avevamo 2 ore: inglese.
Iniziò la lezione e, il prof disse "sei tu il nuovo studente?" annuì e lui continuò "bhe, visto che non ci conosciamo, io sono il prof d'inglese...piacere" sorrise "il piacere è tutto mio, prof" dissi con gentilezza e sorrisi. 2 di quei ragazzi, che poi scoprì che si chiamavano Motohama e Matsuda, dissero a bassa voce ma, io li sentì "certo che è un ragazzo strano! Quando noi spiavamo il club di kendo, aveva un viso che faceva venire i brividi a solo guardarlo, anche con le 2 senpai è indifferente, però, con le ragazze, i ragazzi di questa classe -tranne noi 2- e con i prof, è tutto un altro ragazzo. È diverso!" - il suo amico annuì.
'Ah, quindi è questo che pensano di me? Bhe, dopotutto hanno una buona vista' ghignai. Poi il prof disse "Marco, quanto sai l'inglese? Fino a che punto, lezione ecc?" - gli dissi "prof, mi metta alla prova" - "come vuoi".
"Allora, hai scritto qualcosa nella lezione di stamattina?" - annuì e il prof proseguì "molto bene, fammi vedere e poi traduci" - "ok, prof".
Appena ho finito, tutti, incluso il prof, si stupirono "si può dire che l'inglese lo so" dissi grattantomi la nuca, "si può dire? Lo sai è come" con una goccia dietro alla testa.
Comminciammo la lezione e poi uscimmo tutti.

***


Feci un giro per la città, è andai in quel parco dove Raynare ha preso Asia, con mia grande sorpresa...rividi Asia. Ci abbracciammo felici, e lei, con le lacrime agli occhi di felicità.
"Asia, stai bene? Come sono felice di rivederti. Che cosa è successo? Dove ti ha portato Raynare? - lei, in tutta risposta disse "Sto bene, grazie. Raynare non mi ha fatto del male, mi ha solo portato in Chiesa", la guardai e gli dissi "perché proprio in Chiesa?" - "io abito lì" disse, poi io gli dissi "è così eh? Aspetta, perché ti ci ha portato Raynare?" - lei mi ha detto "perché, anche lei vive lì" poi però, mi feci scuro in volto, anzi negli occhi...dopo 3 secondi, ritornai quello di prima - la guardai e sorrisi nel rivederla.
"Ehi, ti va di andare a far un giro con me?"
"sì, ma dove?" disse.
"Mh, che dici se in una sala giochi e...sei mai andata a un parco giochi?" disse felice.
"Emh, no. A dir il vero, non conosco questi posti, non ci sono mai andata" e divenne triste.
"Bhe, io non ho nulla da fare e, neanch'io ci sono mai andato. Che dici che ci andiamo insieme a scoprire questi posti?" risi entusiasto.
Lei esitò per un attimo e poi disse "d'accordo" rise. Quel sorriso di Asia, è l'unica cosa che mi fa diventare felice.
"Grazie Asia" gli sorrisi.
Lei divenne rossa e poi mi disse "ma di cosa?" mi guardò interrogativa.
"Semplice! Per farmi passare questi momenti felici" dissi troppo felice.
Lei esitò un attimo e poi mi sorrise.
"Allora....cominciamo?" dissi e lei annuì.
Andammo prima nella sala giochi, c'erano vari giochi: arcade, come ci ha detto il commesso, poi un gioco nel guidare un'auto virtuale, bowling, mini basket, moto virtuale, gioco sparatutto virtuale (sempre 3D), ed altri giochi.
Abbiamo cominciato prima con il bowling, gli ho spiegato le regole ad Asia e come di prede la palla, in un primo momento Asia cadeva spesso 'che goffa che è.....però, è una goffaggine carina, ed anche divertente' risi felice nel vederla ancora.
"Asia, ti insegno un trucco", gli dissi di abbassarsi il più possibile, fare avanti e indietro con il braccio e, porgersi un po in avanti, non tanto quanto la linea che lo richiede. Asia, a che era euforica e molto a volerci riuscire, a che ora....mi guardò triste.
"Marco, sono una frana" gli stavano uscendo delle piccole lacrime agli occhi.
'Anche così, è carina'.... "Tranquilla Asia, la prima volta è difficile per tutti" lo dissi accarezzandole la testa.
"Asia, ti aiuterò io" gli sorrisi.
Allora, mi misi come lei, misi la mia mano destra nella sua mano dove teneva la palla, le tennì mano e palla, e feci il mio braccio (+ il suo) avanti e indietro...lei divenne rossa al nostro contatto.
Per nostra fortuna, il metodo funzionò e lei fece Strike al primo colpo. Poi mi tolsi.
"Siiii ci sono riuscita! Grazie Marco" mi guardò felicissima.
"Non c'è di che!" e gli risi.
Abbiamo finito, anche se io avevo vinto, visto che eravamo a 72 per me e 36 per lei, gli dissi "Asia, non ti preoccupare, la prossima volta andrà meglio. Chissà, forse la prossima volta mi batterai" e gli feci l'occhiolino.
Lei rise e poi mi ha detto "non p-posso mai s-superare M-Marco, lui è molto più b-bravo di me" rise tristemente.
"Asia..." e l'abbracciai "...non dire così, anch'io all'inzio, avevo cominciato a perdere, però, mi sono sempre fatto coraggio e non mi sono mai arreso. Quindi Asia, non arrenditi e continua a provarci" gli dissi serio. Asia capì e annuì.
"Ok, adesso andiamo all'auto 3D? Prima provo io o tu?" le dissi.
"Mh fammi pensare.... Comincia tu".
"D'accordo allora".
"Inizio gioco", il gioco l'ho messo sulla modalità campione
Misi i piedi sull'acceleratore, poi misi sulla prima, poi seconda, terza, quarta e alla fine alla quinta.
"Wow!" non solo Asia ma anche tutte le persone della sala giochi, si sono uniti a guardarmi giocare.
Dopo 10 minuti circa dalla partita, perché il gioco durò così.
"Game Over! 1° posto. Punteggio:100.000.000.000.000.000.000".
Tutti lì dentro "WOW!!! Ha raggiunto il punteggio più alto, raggiunto fin ora. Nessuno sarà in grado di superarlo" urla da tutte le parti, ma di gioia.
Poi Asia mi disse "Bravissimo Marco, io non sarò in grado di superarti o arrivare al tuo livello" si rattiristò.
"Asia, che ti ho insengnato? Che ti ho detto 5 minuti fa?" la guardai seria.
Poi lei mi disse ".....di non arrendermi mai?", "brava Asia" la guardai sorridente.
"Allora? Cominciamo? Se non ti fidi in qualcosa, chiedi e ti aiuto" ed Asia annuì.
"Inizio gioco", glielo misi nella modalità facile.
Asia inizio un po male, dopotutto non ci ha mai giocato, era nervosa 'questo non va bene' pensai "Asia, tranquilla! È solo un gioco, perciò tranquilla, ci sono io qui a farti da tifo. Su, forza Asia, mettiti d'impegno e ce la farai... Tranquilla!" Asia si calmò.
Dopo un po....
"Game over. 2° posto. Punteggio: 50".
Asia poi si riattristo. "Asia, guarda che non è male come punteggio",
"Ah no?"
"No. Il 2° posto, sai, in gioco, i più forti sono il 1°, 2° e 3° posto. Tu sei arrivata al 2° posto, il che è un miglioramento. Perché, se si arriva al 3° posto è come essere vicino al perdere ma, visto che sei arrivata al 2° posto, cioè dopo il 1° significa che, sei quasi forte, ma comunque buono.
Mentre, quel 50 è buono, per la modalità facile, il massimo è 100, o almeno chi ci arriva. Ma, il 50 è la metà. Asia, hai ottenuto ottimi risultati. Riuscirai a fare buone cose se solo ti ci metti d'impegno. Asia, ti ricordi quando poco fa, nel bowling, hai fatto 36 punti? È buono anche quello. Io ho fatto 72. Ma, se ci pensi bene, 36 è la metà di 72. Ciò significa che, Asia, hai ottime probabilità di vincere. In ogni cosa, se solo ti ci metti d'impegno, ci riuscirai" gli risi con ammirazione, lei diventò rossa e felicissima alle mie parole.
Siamo andati alla moto virtuale.
La moto era come quella vera, solo che, non camminava, era ferma e, davanti c'era lo schermo come quello dell'auto. La moto era rossa.
Sono salito, non c'erano modalità, quindi...
"Inzio! Luogo scelto: Grand Canion
GO!

Cominciai, era fatto benissimo, le strade erano ripide, accelerai sempre di più, anche quando c'erano le curve... Sono salito su una montagna a forma di uovo, e sono risceso subito dopo. Per 2 mottivi: 1 volevo far vedere ad Asia quanto ero bravo e, 2 volevo superare le altre moto nel gioco.
Corsi, non mi importava se andavo a sbandare, ero troppo preso che non m'importava che facevo bruciare le ruote.
BRUN! BRUN! Sempre di più.
Vidi la scritta "FINISH" accelerai e poi...
"Game Over! 1° posto. Punteggio: 100.00.000.000.000.000.000
Stesso punteggio, in pratica.
Tutti lì si graturarono con me. Anche Asia, sembrava una bambina felice nel corpo di una ragazza.
Siamo andati in giochi "arcade" e...
C'erano: uccidere zombie, dinosauri, King Kong, Godzilla, mostri ed altro.
Andai in quello sparatutto zombie, presi il fucile, o qualsiasi cosa fosse, non so molto, anzi, completamente niente, sulle armi da fuoco. Io mi baso solo sulle katane, archi e frecce, insomma, armi non da fuoco. E poi...
BANG! BOOM! BOOM!
Gli zombie erano dovunque, a sinistra, a destra..insomma, da tutte le parti. Fatti davvero bene, sembravano persone vere.
Asia mi dice "wow". Con tanto di stelline nei lati della testa.
"Game Over! 1° posto. Punteggio 1000/1000.
"Ah quindi, il punteggio massimo è 1000, ed io ne ho fatti 1000? Bhe, quando si dice la fortuna del principiante eheheh".
Poi Asia mi guardò "Che c'è, Asia?" chiesi, mi disse che doveva andare alla toilette, e così risi. "Asia, non c'è bisogno di chiedermi il permesso. Dai, vacci!" lei arrossì e se ne andò.
Appena era ritornata, guardò fisso un....gioco!?
"Asia?"
"Emh, si che c'è?" chiese.
"D'accordo, quale giocattolo vuoi che ti prendo"?
"Eh? No niente, ora dove si va?" disse sorridendo.
"Prossima fermata: quale giocattolo vuole Asia?" la guardai serio ed anche interrogativo.
Poi Asia si decise e disse "q-quello lì".
Guardai meglio, ed era uno strano peluche rigato di giallo e nero, dalla faccia sembra un topo.
"Daccordo! Te lo prendo" le dissi sincero e serio.
"Eh!? No, non c'è ne bisogno" era imbarazzata e agitata.
"Invece si" le sorrisi.
'Mannaggia! Ed è la mia prima volta...speriamo in bene' pensai.
'Ci sono....Ci sono....' "Ecco qui, Asia" e glielo porsi.
Asia lo abbracciò tutta contenta.
"Asia, andiamo a mangiare? Muoio di fame" e lei annuì.
Siamo andati in un ristorante facile per me ma specie per lei.
Lei ordinò un piatto di pasta, ed io pure.
Dopo, siamo usciti e siamo andati in un parco a guardare i bambini giocare.
Asia guardava quei bambini con i propri genitori, felice e malinconica.
Quindi... "Asia, vado a fare una cosa e poi ritorno. Tu resta qui, ok?" - "ok".
Dopo 2/3 minuti, sono ritornato. "Ecco Asia", glielo porsi ed Asia disse "cos'è?"
Lo guardai meglio e poi dissi "zucchero filato" e le ritornò il buon umore di prima.
"Dividiamo?" gli dissi e lei annuì.
Mangiammo, poi siamo usciti... "Asia, sta facendo buio, vuoi che ti accompagno a casa?" - lei disse no con la testa.
Allora "va bene! Ma sta attenta, ciao. Ci vediamo domani, magari dopo la scuola? E domani andiamo al parco giochi?" lei annuì.
Mi stavo girando per andarmene, ma all'improvviso, qualcuno mi afferrò la maglietta... Era Asia. "Che c'e, Asia?" chiesi.
"Marco, ti ricordi quando tu hai visto il mio potere?" mi disse seria ed io annuì, lei continuò "si chiama Twlight Healing. Quando tu l'hai visto, perché non sei scappato?" mi guardò seria, allora gli dissi serio "perché dovrei aver paura del tuo potere? Insomma, guarisci le persone, allora...perché aver paura? Non capisco. Asia, io non ti odio se è questo che vuoi dire, dopotutto.... Perché dovrei odiare la mia unica e vera amica?" le sorrisi.
L'ultima frase amica, mi sta guardando con le lacrime agli occhi "Asia che hai?" le chiesi preoccupato.
"Marco, d-davvero sob mi credi un'amica sob?" - "No, Asia noi 2 siamo amici" e l'abbracciai. Restammo così per 5 minuti o forse anche di più.
Poi la guardai dritta negli occhi "Sai Asia? Sei più carina quando ridi che quando piangi" e le accarrezzai i capelli. Lei divenne rossa e poi mi fece un sorriso "grazie" e fondò sul mio petto.
Dopo gli dissi "Bene! Viediamoci anche domani. Ok Asia?" - "Sì" e se ne andò.
Tramontò il sole, scese la sera.
"Aaah, che bella giornata che ho passato" dissi ad alta voce.
"Non sarà così per molto" mi bloccai, chi era quella voce? Vidi davanti a me, una ragazza vestita di blu o era nero? Con il buio non capivo. Però, qualcosa raccolse la mia attenzione....ali nere.
"Sei un angelo caduto?" domandai per avere conferma.
Lei sadicamente disse "si".
Poi gli dissi "che volete da me? Prima Raynare che, fece finta di essere umana per poi trasformarsi in un corvaccio troppo cresciuto, poi un uomo con tanto di capelli e mantello in stile Van Hellsing e adesso tu!? Andiamo! Che volete da me?" lo dissi tutto d'un fiato. Quella li si mise a ridere "ahahahah" poi mi guardò storto "come hai hai osato chiamare la nostra leader-angelo-caduto per nome? E poi come l'hai chiamata? Corvaccio? Muori, misero diavolo" e si preparò una lancia di luce violetto.
'Eh? Diavolo? Ma di che parla questa? Ah vabbe, lasciamo perdere'. Avvertì una presenza ma, non vidi nessuno a parte me e la donna-corvaccio.
Mentre mi stava lanciando quelle lama-luce... Presi la mia spada dal fodero bianco e, mi feci scudo "Ahah non te l'aspettavi eh? Eh mi dispiace, contro il tuo collega, non ho potuto proteggermi perché non avevo le mie spade ma adesso..... La tua ora è giunta" ghignai e lei disse "per un bel ragazzo, avere la lingua tagliente..." la interruppi "ah, grazie del complimento" le sorrisi, lei divenne un po rossa e disse "va bene, ora basta".
Ed ecco la lancia arrivare.
Con la mia spada, deviai il colpo più e più volte, credevo di farcela però....
Dal cielo arrivarono 2 angeli caduti, quel tizio con il cappello e una ragazzina gothic lolita con i capelli biondi, la donna la chiamati Donnasaige l'uomo, e Miltlet la ragazzina.
"Perché siete qui?"
"Ci hai messo troppo tempo, e volevamo capire perché non tornavi" disse l'uomo.
"Ecco vedete, quel ragazzo laggiù, ha chiamato la nostra padrona per nome, con aggiunta il soprannome di corvaccio". Tutti e 3, mi guardarono male, molto male.
"ADESSO MORIRAI" mi dissero in coro.
"Ah sì? Vedremo" ghignai.
"Insolente" la ragazzina disse.
"Merdoso diavolo" l'uomo.
Ed infine
"Muori BASTARDO".
Ed ecco le 3 lance: gialla per Miltlet, azzurra per Donnasaige e violetta per la donna di prima.
Potevo benissimo ripararmi ma... La lancia dell'uomo colpì la mia mano e così, non ho potuto tenere la katana. Allora, con la sinistra, la misi nel fodero e poi ghignando dissi "Tutto qui quello che sapete fare? Ah e poi, è scorretto! 3 contro 1!? Vigliacchi!".
Loro, prima ghignarono e poi si incazzarono davvero.
La lancia gialla, dritta nel petto.
Quella violetta, nella gamba sinistra.
"Cazzo! Fa un male cane, sta volta...più dell'altra volta" urlai in preda al dolore.
"Che volete farmi?" dissi guardandoli con rabbia, l'uomo disse "ovvio no? Ucciderti" risero sadicamente.
"Ehi corvaccio, la ferita che ti avevo inflitto, ti è guarita, eh? Sai, ricordavo che urlavi pietà" lo guardai per poi ridere.
Le ragazze in coro dissero "davvero? Davvero ti sei fatto battere da questo moccioso?" lui, incazzato disse "in quel momento, non era solo... Se non fosse stato per quel fulmine, l'avrei ucciso" - 'Whoh, aspetta un attimo, non era un sogno?'...
Guardai l'uomo e disse "certo, certo. Scuse migliori non te ne se sai inventare? Se vuoi fare il figo davanti alle ragazze, almeno inventati una scusa migliore" le ragazze risero e poi mi guardarono serie , mentre l'uomo disse "ADESSO BASTA!!! MUORI MERDOSO DIAVOLO!!!".
Allora io, per completare l'insalata "di nuovo quel 'merdoso diavolo'? Nomi diversi, no eh? Non hai prorprio....immaginazione?" lo guardai senza emozioni, anche se dentro di me, non smettevo di ridere.
"Adesso basta! Ragazze, al mio 3 attacchiamo" - "d'accordo" dissero entrambe.
"1" dissero in coro, 'cazzo, mi avevano ad un centimetro' pensai.
"2" dissero in coro, mi prepararono.
"E.....3" dissero in coro e poi...il colpo superò perfino alla mia schiena. Cadi a terra. Fui trafitto da parte a parte, conficcato nel terreno.
Tutti e 3 risero e dissero "è fatta! Torniamo alla base".
Poi, appena un po "F-fermi" sputai sangue.
Si girarono "mh? Ancora sei vivo? Allora, che dite, altre 3 lance?" i 2 annuirono alla donna.
Di nuovo! Altre lance nel mio petto. Però sta volta, 4 lance dal basso fino in alto, evitando le mie parti importanti: cuore, cervello e altro.
Risero ancora.
"Ehi, b-bastardi. I-inve-ce di c-cazzeggiare, u-uccidetemi no?" ghignai.
"Cosa? Sei ancora vivo? Nessuno è mai restato vivo dopo questi attacchi, anzi, dopo 2 lance - il che era raro - morivano, e invece tu...".
"Ok ora b-basta! Toc-ca a me, bast-ardi", mi ero incazzato sul serio.
Presi tutte quelle lance, li tirai fuori dal mio corpo e, le lanciai a destra e a sinistra. Mi tolsi quelle sulle gambe e braccia, non riuscivo ad alzarmi... Ero strapieno di sangue.
"Ahahah stai a terra, non vedi che manco ti sai alzare?" risero.
"Addio, bastardi", mi guardarono interrogativi e poi risero.
Presi quelle 10 lance, 2 alla volta però.
Una nella mano, l'altra nell'altra mano.
Una la tirai nel piede dell'uomo, la sua lancia.
La lancia gialla, nel petto della ragazzina.
La lancia viola, nello stomaco della donna.
L'altra lancia azzurra. In tutto le lance erano 3 gialle, 3 azzurre e 4 violette.
Altre lance nelle braccia, gambe, petto e stomaci di quei tizi.
"Addio eh? Siete voi a dirmi addio a me" risi sadico. Non credo che mi era mai successo, ma adesso...loro avevano paura di me, mi bastava. Si tolsero quelle lance ....Corsero via, non potevano volare perciò...me ne approffitai.
Con tutto quel sangue che perdevo, non mi sono arresso, presi la mia spada dal fodero bianco e.... Corsi verso di loro.
"Ehi, dove scappate? Visto che siete dei codardi?" - loro corsero, quanto paura avevano?
Ero ad un passo da loro.
Prima, traffissi, dove c'era il cuore ma da dietro, la ragazzina. Lo stesso con la donna e poi con l'uomo.
Ritornai indietro e, mentre camminavo.... Cado a terra. Vidi, da dietro il buio della strada, 4 sagome, non vidi bene i vestiti ma, alcuni delle loro cose si: ad una, gli ho visti i capelli cremisi ed occhi verde mare e...sorrideva? L'altra, capelli neri, ed erano raccolti in una cosa. E rideva.
Poi, una ragazzina con i capelli bianchi ed occhi dorati, senza emozione.
Poi un ragazzo, capelli biondo platino ed occhi azzurri.
Sentì dire solo "Incredibile", "stupefacente", "meraviglioso" e qualche "ara ara". Poi, non sentì né vidi più nulla.
'Un altro giorno concluso. Game Over!' e ghignai. Poi, non pensai ne feci più nulla. Svennì.

Quel "sei più carina quando ridi che quando piangi" è una frase che Terence dice a Candy, nella serie animata "Candy Candy".

Edited by Milo & Luna - 6/4/2018, 00:25
 
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