| - fanfiction - "Yes Pretty Cure 5 Gogo - Un nuovo membro in squadra" "Cap.2 - Lo studente sospettoso" Mi girai e rigirai nel letto, ero pieno di sudore, all'improvviso un suono mi fece sussultare, era la sveglia, premetti nel pulsante per farla smettere di suonare e mi alzai "Ancora quell'incubo" pensai.
Mi diressi verso il bagno, poi sono uscito sono andato in camera e mi misi le cose che avevo il giorno prima, dopo mi diressi in cucina. Mi preparai il pranzo per la scuola, avevo riso, macedonia e dei gamberetti fritti, "Almeno non sarà un pranzo pesante ma equilibrato" pensai. Essendo l'unico ragazzo in quella scuola, indossai abiti a mio pacimento e la valigetta era di colore indaco, le ragazze di quella scuola invece avevano una borsa rosa ma, a me non mi piaceva, non solo per il colore ma anche per il modello.
Mi diressi alla porta di fuori, appena fuori, chiusi la porta a chiave e la portai con me.
Prima di andare a scuola, come ogni mattina, mi diressi alla stalla, non era molto grande, appena sono entrato "qualcuno" scondizzolava e nitriva freneticamente. Mi avvicinai e dissi "Giorno Sapphire, come stai?", lui mi leccò e nitriva... Poi, gli ho detto di aspettare e dopo gli ho preso fieno, una carota e un secchio d'acqua. Dopo aver fatto ciò, ho aperto la sua "cameretta" e gli ho dato il fieno, il secchio d'acqua e gli ho imboccato la carota.
Sapphire e un bel Mustang, di colore bianco e occhi blu-notte-mare, era giovane ma non un puledro. Sapphire ha un segreto: di giorno diventa bianco, di notte diventa nero, l'unica cosa che non cambia è il colore degli occhi, cioè blu-mare-notte. L'ho chiamato Sapphire per questo mottivo, Sapphire cioè "Zaffiro", infatti i suoi occhi sembrano 2 zaffiri che brillano alla luce del Sole e della Luna. Questa sua specialità del manto, a portato al suo branco paura. Ora racconto: un giorno, io mi addentrai nel bosco alla ricerca di frutta, trovai un branco di cavalli a giocare di qua e di là, però vedevo sempre un puledro solo, volevo aiutarlo in qualche modo ma non volevo spaventarlo, così me ne andai. La sera, ci andai di nuovo ma, il pulledro bianco non c'era più, al suo posto, sempre in disparte a mangiare, c'era un puledro nero con quei occhi. Io pensai "Magari è normale, cioè, forse quello è suo fratello", sentì un rumore che mi fece sobbalzare un po, mi girai e vidi una giumenta bianca, lei mi fece segno di seguirla ed io la seguì. Mi disse, appena allontanandosi "Dimmi umano, perché sei qui?", io risposi "Stamani mi recai al bosco per cercare della frutta ma, vidi un puledro bianco isolato da tutti, così, appena sera, volevo vedere come stava ma, non lo vidi più, poi arrivò lei...", lei mi disse "Non ti avvicinare mai più a lui, noi tutti abbiamo paura di lui", io chiesi il perché e lei disse "Di giorno diventa bianco, la notte nero", io dissi "Quindi, quel puledro che ho visto poco fa....", lei disse "Si, è lui", io rimasi scioccato, poi continuai "D'accordo cambia colore e, allora? Quale il problema?", lei allora mi racconto "Qui da noi, i cavalli nero sono segno di segno di sfortuna e di maleficio, mentre il manto bianco è fortuna, miracolo dalla Luna e dal Sole...", io la interruppi e dissi "SOLO PER QUESTO? QUEL PULEDRO È SOLO, SOLO PER QUESTO?", poi chiesi "Lei chi è?", lei disse "Sono sua madre", io allora non ce la facevo più e dissi "Per giunta? Quindi, lei odia suo figlio perché di notte cambia colore, visto che il colore che cambia è il nero, quindi per lei è di mal auspicio?", lei disse "Sei perspicace, e si, proprio per quello", io mi calmai e gli dissi "Cosa volete fargli?", lei senza esitare "Ucciderlo, che domande", io allora "Se volete ucciderlo allora...allora lo porterò a casa con me, lo accudirò, insomma, mi prenderò cura io di lui", la madre rimesse di sasso e disse "D'accordo, prima che il Sole salì in cielo l'ho voglio fuori dalla mia vista", io dissi "D'accordo, a fare fatto". Me ne ritornai indietro. Mi avvicinai piano a lui, lui non di mosse forse sapeva della sorte che gli aspettava stando qui. Feci piano e gli dissi "Come mai dei così triste, puledrino?", lui mi fissò e mi disse "Bhe, ecco, ho paura", io non dissi più niente a riguardo e gli dissi poi "La vuoi questa mela? Tieni, lo presa in questo bosco", lui adagio se la mangiò, poi io l'ho accarezzai in testa e gli dissi "Ti va di venire a casa con me?", lui è rimasto dalla mia proposta e poi sentì un brontolio che veniva dal suo stomaco, io sorrisi e gli ho detto "Lo prendo per un sì", poi, l'ho aiutai ad alzarsi e lui mi disse "Bhe, prima c'è una cosa che ti devo dire", io gli ho detto "So già tutto, tua madre me l'ha detto", poi lui rimase scosso e disse "Non hai paura di me?", io gli dissi "Solo perché al calar della notte il tuo manto diventa nero...? È un cosa bellissima, così, se c'è un pericolo, di notte ti nascondi molto bene con il tuo manto nero", lui di mise a piangere ed io mi abbassai e lo abbracciai, poi lui mi disse "Perché...?", io allora "Sei più fortunato di me, in questo senza dubbio, lui stava per dire qualcosa, poi gli dissi di non dire più nulla. Mentre stavamo uscendo dal bosco, mi ha detto "Visto che sarò il tuo destriero, come mi chiamerai?", io gli ho detto "No destriero ma, amico o fratello, come preferisci", lui si rimise a piangere, poi continuai "Un nome dici?....ci sono, ti chiamerò Sapphire", lui chiese il perché ed io risposi "I tuoi occhi sembrano 2 zaffiri; poi perché...con il tuo manto bianco sembri il sole, con il sole i zaffiri diventano chiari; con la notte, anzi con la Luna, i zaffiri diventano più scuri e riflette la luce lunare", lui rimase fra lo stupore, felicità e si riprese a piangere, io poi gli ho detto "Ad una condizione", "Quale?", "Non piangere", lui si riprese quasi subito e sorrise. Ed ecco il perché del nome... Fine raccontoDopo sono uscito dalla stalla e mi diressi a scuola.
- Davanti la scuola -
Per fortuna, ero puntuale come al solito, mi addentrai subito ed entrai in classe. Vidi tutte le ragazze rosse in volto, salutai con un "Buongiorno" il prof Kokoda e mi misi a sedere.
Appena erono le 8:10, vidi alla porta una ragazza stanca per aver corso troppo, era Nozomi Yumehara, alquanto pare è famosa perchéè sempre il ritardo.
Il prof le sorrise e la invitò a sedere, di sedette accanto a Rin, quest'ultima l'ha sgridò come al solito.
Il prof, ci aveva dato dei foglietti, alquanto pare era una verifica, io la lessi attentamente e... Mentre il prof stava ancora distribuendo i fogli, io alzai la mano, il prof Mi guardò e disse "Cosa c'è Marco, non capisci qualcosa?", io risposi seccato "Ho finito", tutti mi guardarono e il prof disse "Di già?", io con occhi chiusi senza guardare nessuno, gli dissi "Si, controlli se non mi creda", lui afferrò il foglio e controllo, disse ad alta voce "Sono tutti giusto", io allora dissi "Non era poi così complicato, deve allenarsi di più prof", lui mi guardò mentre una ragazza mi disse "Come osi parlare così al professore Kokoda?", io non la guardai e dissi "Oso, se vuole fare il prof, deve imparare a lasciare compito un po più difficili e no così", Kurumi mi guardò malissimo, stessa cosa anche Rin.
Il prof invece ci fece calmare e se ne andò a sedere. Io fissai la finestra e abbassa voce dissi "Dai compiti che danno, sembra l'asilo, cose più facile di queste non le possono inventare?", forse Rin ascoltò e mi guardò male.
- Ora di pranzo -
Ero seduto al tavolo vicino a Nozomi e le sue amiche, Nozomi si lamentava del compito difficile, poi io finì il pranzo, mi alzai e sono andato da loro, guardai Nozomi, avevo le braccia incrociate e dissi "Se ti impegni riusciresti a fare cose così, che poi erono facilissimi", Kurumi intervenì e disse "Adesso basta, e da stamattina che fai così, questo è il nostro tavolo, vattene da qui", io allora ho detto "Va bene va bene ma, se avete bisogno di aiuto nello studio, io sono disponibile", Kurumi disse "No, grazie non ci servi", io "D'accordo, se non volere superare le verifiche a scuola, fare come volere", lei si arrabbiò e di sedette.
- Lezioni finite -
Mentre stavo uscendo da scuola, Kokoda mi è venuto incontro e ha detto "Marco, potresti venire alla NattsHouse? Le ragazze ti vogliono dire qualcosa", io "D'accordo".
- Alla NattsHouse -
Sono finalmente arrivato, sono entrato e, tutte mi guardarono male.
Poi, mi invitarono e salire a bere del thè.
Presi una sedia che trovai vicino al divano dove di sedevano i ragazzi, mi sedetti. Nozomi si stava buttando nei dolcetti di riso, Kurumi arrivò prima e glieli tolse.
Io, che ero più vicino a loro, presi in un nano secondo il vassoio, lo presi e ne comminciai a mangiare uno, tutti mi guardarono stupiti da quella scena, mentre Komachi, Urara e Kokoda risero. Kurumi dopo aver capito quello che era successo, si voltò verso di me è mi guardò arrabbiata.
Kurumi disse "Ehi, ridarmi il vassoio, subito", io dissi "Me ne prendo solo 5 e poi sono tutti tuoi", lei ancora arrabbiata, me scippò il vassoio, contenta di quello che ha fatto.
Senza farlo 2 volte, mi alzai e presi 3 di quei dolcetti, ero più alta di lei quindi, mi era facile.
Lei disse "Ehi", poi io seccato gli dissi "Avevo detto 5, in mano ne ho solo 2, quindi ne devo prendere altri 3. Contenta della lezione di matematica?" Le sorrisi, lei sbuffo, poi mi sedetti al mio posto, mentre lei si era andata a sedere accanto a Karen.
Sentivano un rumore, era Nozomi che piangeva da quello che h fatto e dalla fame. Tutti noi ci è uscita una goccia dietro la testa.
Poi mi alzai, presi un dolcetto che avevo in mano, andai dietro il divano dove si trovava Nozomi e, mentre lei aveva la bocca aperta, le misi un docetto in bocca, lei non capì però masticò subito felice, tutti gli altri mi guardarono stupiti.
Poi io dissi "-1=4", Kokoda rise a quella scena.
Gli altri anche, tranne Natsu.
Poi io dissi "Allora?", le ragazze mi guardarono e dissero "Cosa?", io dissi "Il prof Kokoda mi ha detto di venire perché dovevate dirmi qualcosa", all'improvviso tutte grignando e poi Kurumi disse "Se vuoi entrare qui, o meglio, far parte del thè e dei dolcetti che ti mangi, devi superare delle prove", io dissi "Come?", lei disse "Certo se poi hai paura...", io dissi "1) Non ho paura di niente e di nessuno; 2) Non m'interessa stare qui; 3) Ma, se c'è una spida in mezzo, non mi tiro certo indietro; 4) Amo le sfide".
Kurumi disse "Va bene, allora facciamo così, domani vieni alle 10, tanto non c'è scuola, vieni qui, poi noi ti diremo le sfide. Ci stai?", io grignado ancora "Si, ci sto", poi tutte le ragazze mi guardarono con un sorrisetto. "Ovviamente, anche i ragazzi ne faranno parte", Kokoda disse "Come?", io dissi "Si, anche voi mi farete delle prove, voi a me, diciamo che domani sarò la vostra presa", Kokoda e Shiro dissero in coro "Va bene ci stiamo", ci girammo verso Nattsu e poi disse "Ci sto anch'io".
"Alquanto pare anche a lui piaceva quella sfida, bene" pensai.
Domani di preannuncia una bella giornata.Edited by Milo & Luna - 13/9/2017, 11:52
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